Legalità misurabile: CLEAR e la certificazione che porta certezza alla canapa italiana
- Barbara R.

- Oct 14
- 6 min read
Tra certificazione della catena di custodia e riconoscimento ISO 17021 EA/IAF. Un sistema su misura per distinguere conformità da presunzione.
L’incertezza che grava sulla canapa industriale in Italia è ormai divenuta una vera emergenza economica e sociale.
Non si tratta solo di vuoti normativi, ma di una crisi sistemica generata da controlli “a vista”, sequestri indiscriminati e dall’assenza di strumenti scientifici riconosciuti.
Oggi migliaia di aziende agricole e commerciali operano in un clima di sospetto permanente.
Un Settore Unito nella Richiesta di Chiarezza
Le principali associazioni di categoria, i penalisti specializzati e perfino alcune Regioni hanno espresso negli ultimi mesi una posizione comune:
"Basta repressione senza prove tecniche. serve un sistema oggettivo, trasparente e indipendente che permetta di distinguere la legalità dalla mera presunzione."
Gli avvocati Lorenzo Simonetti e Claudio Miglio sottolineano: “La libertà personale può essere limitata solo in presenza di prove scientifiche: campionamenti conformi ai protocolli UE, catena di custodia, laboratori accreditati e misure del THC attivo. Non con test rapidi non validati o accertamenti di campo.”
Le Associazioni di Filiera: “Servono Prove, Non Presunzioni”
Organizzazioni come Canapa Sativa Italia e Federcanapa ribadiscono un concetto chiaro:
“È oggi illegittimo disporre sequestri, denunce e ancor più arresti senza analisi tecnico-scientifiche certe. Solo un campionamento in contraddittorio, una catena di custodia verificata, un doppio campione per la controanalisi e l’impiego di metodiche accreditate a livello UE possono garantire la reale conformità di un prodotto, prima di ledere libertà personali e mercato."
CLEAR: La Soluzione esiste
In questo scenario emerge una realtà imprenditoriale italiana che, nell’ultimo quadriennio, ha trasformato la frustrazione di un intero settore in una soluzione concreta e verificabile:

CLEAR S.r.l. S.B., guidata dall’imprenditore genovese Riccardo Longato.
“Tutto è iniziato con una domanda,” racconta Longato.
“Come può un ufficiale delle forze dell’ordine valutare la legalità di un presunto lotto di canapa se le analisi e il campionamento sono stati effettuati dalla stessa parte potenzialmente accusata di illecito? E, soprattutto, come può ritenersi attendibile un contenitore non sigillato, privo di garanzie sulla catena di custodia e sulla corrispondenza con il materiale analizzato in laboratorio?”
“E poi c’è la prospettiva dell’imprenditore,” prosegue Longato.
“Come posso io, operatore onesto, tutelarmi da ogni presunzione di reato se non esiste un organismo terzo accreditato che gestisca in modo indipendente la catena di custodia del mio lotto? Senza quella prova, la mia buona fede resta solo una dichiarazione.”
La risposta di CLEAR a questi interrogativi è tanto semplice quanto strutturale:
Un sistema di certificazione di terza parte accreditata ISO 17021, che trasforma ogni lotto di canapa da dichiarazione presunta a fatto tecnico certificabile, il CCS (Clear Certification Standard).
Ogni fase, dal prelievo dei campioni alla sigillatura, dall’analisi di laboratorio alla validazione del dossier finale, è eseguita da Auditors qualificati, secondo protocolli conformi alle norme ISO 17025, ISO 2859-1 e ISO 17021. Ne risulta una traccia probatoria completa, opponibile in sede giudiziaria e riconosciuta nel circuito internazionale dell’accreditamento.
Restituendo certezza operativa sia agli imprenditori che alle autorità di controllo.
Come Funziona il Sistema CLEAR
Il processo sviluppato da CLEAR è tanto rigoroso quanto operativo. Ogni lotto è sottoposto a campionamento statistico controllato, eseguito secondo algoritmi conformi alla norma ISO 2859-1, definendo punti, quantità e modalità di prelievo in base al volume e alle caratteristiche del materiale.
I campioni selezionati vengono sigillati in contenitori anti-manomissione, identificati tramite etichette digitali serializzate che consentono di risalire al lotto d’origine, all'auditor incaricato e al piano di campionamento applicato.

I lotti oggetto di campionamento vengono sigillati insieme ai relativi campioni, così da garantire la tracciabilità e la corrispondenza certa tra il campione analizzato e il contenitore di provenienza.
Le analisi sono svolte esclusivamente in laboratori accreditati ISO 17025, utilizzando metodi validati e tracciabili, per garantire riproducibilità dei risultati e valore probatorio in sede legale o amministrativa.
Tutti i dati raccolti, dai verbali di prelievo ai rapporti di audit, dalle dichiarazioni di origine al piano di campionamento, fino alla certificazione finale, confluiscono in un dossier digitale immutabile, che rappresenta la catena di custodia completa del lotto.
La piena liceità del prodotto viene dimostrata attraverso la presentazione integrata della documentazione tecnica, accessibile in tre modalità parallele:
Presso l’azienda produttrice, dove è conservata la copia cartacea e digitale dell’intero fascicolo tecnico.
Presso l’organismo di certificazione, che custodisce l’archivio completo di audit, verbali e analisi di laboratorio.
Tramite QR code univoco applicato su campioni e contenitori, che consente l’accesso immediato a tutta la documentazione ufficiale: certificati di analisi, rapporti di audit, dichiarazioni di origine, piano di campionamento e tracciabilità completa della catena di custodia.
Il Riconoscimento Internazionale che Cambia Tutto
La vera forza del sistema CLEAR risiede nel riconoscimento legale internazionale che ne garantisce la piena validità in ambito europeo e globale.
Grazie alla partnership con QS Quality Services Ltd, organismo accreditato dal sistema nazionale di accreditamento ellenico ESYD.

Le certificazioni emesse da CLEAR rientrano nel network di mutuo riconoscimento del framework European Accreditation (EA) e dell’International Accreditation Forum (IAF).
In termini pratici, questo significa che ogni lotto certificato CLEAR è legalmente riconoscibile in tutto il perimetro degli accordi internazionali di accreditamento.
Le autorità di controllo possono considerarlo un bene conforme, verificato in modo indipendente, con documentazione probatoria valida e opponibile in sede giudiziaria.
Per le forze dell’ordine, ciò consente di verificare immediatamente la liceità del prodotto attraverso dati tecnici certificati, eliminando la necessità di sequestri esplorativi basati su valutazioni empiriche.
Per gli imprenditori, rappresenta una tutela concreta:
la certezza di operare nel pieno rispetto della legge, con una prova scientifica certificata che precede ogni possibile contestazione.
“Dalla Cannabis Sospetta alla Cannabis Certificata”
Il sistema CLEAR affronta il problema alla radice: rende impossibile la confusione tra un prodotto conforme e uno illegale.
In diversi casi, la semplice esibizione della documentazione tecnica validata avrebbe consentito di dimostrare, in tempo reale, l’assenza di efficacia drogante del materiale sequestrato.
Nessun arresto preventivo, nessuna detenzione ingiustificata, nessuna discrezionalità interpretativa.
“CLEAR non è un marchio, è un’infrastruttura,”
spiega Riccardo Longato, definendo il suo scopo:
“Permettere alla canapa conforme di circolare con documentazione chiara, riconosciuta e verificabile ovunque nel mondo.”
I Primi Risultati Sul Campo
Il sistema CLEAR sta già dimostrando sul campo la propria efficacia e solidità tecnica.
Durante la Fiera Internazionale della Canapa 2025, l’azienda ha presentato casi concreti di applicazione del modello di certificazione, tra cui la partnership con produttori del Rif marocchino per la validazione della filiera dell’hashish tradizionale secondo standard internazionali di conformità.
L’interesse della comunità internazionale è crescente. Testate e operatori di settore, come Bonstock Quebec, hanno sottolineato che:
“secondo Riccardo Longato, CEO di CLEAR, la certificazione del commercio di cannabis rappresenta il futuro per i Licensed Producers che intendono minimizzare i rischi dell’export.”
Negli ultimi dodici mesi, il percorso di CLEAR ha attirato l’attenzione anche sul piano internazionale.
Riccardo Longato è stato invitato come speaker e panelist in alcuni dei principali eventi mondiali dedicati alla canapa e cannabis medica:
AIHEF 2025 – Asia International Hemp Expo & Forum (Bangkok)
JIHE 2025 – Japan International Hemp Expo (Tokyo)
Global Cannabis Compliance Conference (Cape Town, Sudafrica, 27 ottobre)
CannaPortugal Expo (Lisbona)

Un segnale chiaro che l’Italia, attraverso CLEAR, sta contribuendo attivamente alla definizione di standard globali di compliance per la cannabis legale.
Una Strada per Uscire dal Caos
Nel dibattito spesso polarizzato che circonda la cannabis, CLEAR si propone come strumento tecnico di equilibrio e trasparenza, non come parte di uno schieramento.
Una via operativa e verificabile per ricomporre la distanza tra chi deve controllare e chi deve produrre, mettendo al centro la certezza scientifica del dato come fondamento di legalità e fiducia reciproca.
Non si tratta soltanto di una questione tecnica, ma di un principio di giustizia sostanziale: ogni operatore, ogni organo di controllo e ogni cittadino hanno diritto a strumenti che rendano le verifiche oggettive, tracciabili e indipendenti.
“In un mondo della cannabis in evoluzione, la fiducia non si dichiara: si dimostra.”
È questo il principio che anima CLEAR: costruire un sistema in cui la trasparenza scientifica diventi la base comune su cui il settore può finalmente crescere, nel rispetto delle leggi, delle persone e della verità.
Fondamenti globali per una certificazione della cannabis trasparente, affidabile e coerente a livello internazionale
Che si tratti di cannabis a uso medico o di canapa industriale, dei processi che vanno dal GACP al GMP o delle relazioni tra produttori e autorità di controllo, i fondamenti di CLEAR restano invariati.
L’approccio tecnico si adatta alle esigenze specifiche di ciascuna filiera, ma i pilastri della validità internazionale, della trasparenza e dell’affidabilità rimangono immutabili.
CLEAR garantisce inoltre una piena coerenza con i principi e i requisiti propri dell’industria farmaceutica internazionale, assicurando che i processi rispettino gli standard di qualità, sicurezza e tracciabilità riconosciuti a livello globale.
È un sistema concepito per sostenere un settore fondato sulla trasparenza, sul beneficio reciproco e sulla collaborazione, fornendo un’infrastruttura di certificazione solida che promuova uno sviluppo ordinato e la fiducia tra tutti gli attori, indipendentemente dal contesto normativo o geografico.
Grazie per l’attenzione,
Riccardo Longato.


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